Ο Ιππόδαμος και οι Θούριοι

Part of : Εγνατία ; No.7, 2003, pages 109-128

Issue:
Pages:
109-128
Parallel Title:
Ippodamo e Thurii
Section Title:
Αρχαιολογία
Author:
Abstract:
La ricerca archeologica a Sibari, ripresa da 10 anni dopo una lunga interruzione,con lo scopo precipuo di indagare l’impianto urbanistico di Thurii, sorta nel 444 a.C., per iniziativa di Pericle nel luogo della grande città acheadistrutta nel 510 a.C., ci mette a disposizione una serie di dati nuovi, utili adefinire non solo la planimetria generale della città, ma anche, più ingenerale, il ruolo di Ippodamo di Mileto.Dopo gli scavi degli anni ’70 che avevano messo in luce tre plateiai, unanord-sud e due est-ovest, con i nuovi scavi è stato possibile ritrovare unaseconda plateia est-ovest a 1300 piedi dalla precedente ed una nuova plateianord-sud a 1000 piedi di distanza da quella più vicina che è a sua volta a 1000piedi dalla precedente.Dunque tre plateiai nord-sud distanti 1000 piedi una dall’altra e due estovestche sono separate da una fascia larga di 1300 piedi.Disponendo, fortunatamente, del celebre testo di Diodoro Siculo (XII,10)che ci parla di 7 plateiai, possiamo dire che abbiamo elementi sufficienti percominciare a disegnare rimpianto di Thurii. del quale si propone di attribuirela paternità ad Ippodamo di Mileto, seguendo le fonti antiche (prevalentementescolli e lemmi di lessici di epoca tarda).Un ulteriore aspetto, assai interessante, è dato dal fatto che Diodoro citramanda i nomi dell strade, di cui possiamo ora proporre la identificazione,partendo dal punto fermo che la plateia Herakleia è ovviamente quellacostiera, come sappiamo bene da altre fonti. Infine, l’esame della pianta di Thurii. fornisce suggestioni, solo suggestionievidentemente, per rileggere con attenzione i frammenti di Joannes Stobeoattribuiti ad Ippodamo, generalmente ritenuti apocrifi di epoca tardo antica, come probabile rielaborazione di età ellenistica dell’opera scritta di Ippodamo.
Subject:
Subject (LC):
Keywords:
πολεοδομία
Notes:
Περιέχει βιβλιογραφία και σχέδια, Μετάφραση: Εμμανουήλ Βουτυράς