Έννομες σχέσεις μεταξύ αδελφών στη Βενετοκρατούμενη Κρήτη

Part of : Επετηρίς του Κέντρου Ερεύνης της Ιστορίας του Ελληνικού Δικαίου ; No.43, 2011, pages 135-174

Issue:
Pages:
135-174
Parallel Title:
Rapporti legali tra fratelli nella Creta Veneziana
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Abstract:
Durante i più di 400 anni di dominazione veneziana, nel contesto giuridico di Creta è avvenuto rincontro fra la tradizione bizantina della popolazione locale e la realtà giuridica dei conquistatori. Una tale compresenza ha portato alla creazione di un modello di famiglia comune, nel quale è ovviamente diffìcile determinare il peso di ognuna delle due parti. In questo ambito, le occasioni di collaborazione tra il padre e i suoi discendenti sono maggiori di quelle che avvengono ordinariamente. Questo fatto costituisce, fino a un certo punto, anche la causa delle strette e lecite relazioni intercorrenti tra i fratelli dopo la morte del padre - capofamiglia. Così, un complesso di beni comuni, una proprietà indivisa di beni patrimoniali e, naturalmente, un insieme di interessi ad essi implicati sono alcuni degli elementi chiave che costituiscono il fondamento delle relazioni in questione. Naturalmente, molti dei legami che si sviluppano all’interno di una famiglia si muovono strettamente a un livello emotivo e sono indifferenti al diritto. Solo una piccola percentuale di queste relazioni riesce ad ottenere un’espressione legale. Per esempio, la regola per i bambini più piccoli di venire accuditi dai fratelli più grandi può. alcune volte, oltrepassare i limiti di un mero obbligo morale, arrivando ad acquisire un valore legale.La migliore espressione dei rapporti summenzionati è costituta dalla “fraterna societas” o, cioè, dalla legge di conservazione del patrimonio familiare da parte dei fratelli. Quest’istituzione venne trasferita da Venezia all’isola di Creta, dove conobbe una particolare diffusione a tutti i livelli sociali, assicurando potere politico ed economico ai circoli della nobiltà e alla crescente classe mercantile, ma costituendo, allo stesso tempo, per le famiglie contadine, motivo di un’unione di forze per coltivare più efficientemente la terra. Certamente una tale istituzione conteneva, per definizione, elementi di conflitto che portavano i fratelli alla dissoluzione della „societas“ e alla ripartizione dei beni, che avveniva sia con l’intervento di arbitri, sia per l’intermediazione della giustizia.
Subject:
Subject (LC):
Keywords:
αδελφική κοινωνία, βενετοκρατούμενη Κρήτη, διαθήκη, fraterna societas, νόθα τέκνα, προικοσύμφωνο, Statuta Veneta, Creta veneziana, figli illegittimi, contratto di matrimonio
Notes:
Περιέχει βιβλιογραφία, Η μελέτη αυτή εντάσσεται στα πλαίσια μίας ευρύτερης θεματικής σχετικά με τη δομή και την οργάνωση της οικογένειας στη βενετική Κρήτη: Πρβλ. σχετ. I. Χατζάκης, "“Φυσικά τέκνα” στη βενετοκρατούμενη Κρήτη, Αρχειακές μαρτυρίες και νομικές προεκτάσεις ενός κοινωνικού φαινομένου", Επετηρίς του Κέντρου Ερεύνης της Ιστορίας του Ελληνικού Δικαίου 38 (2004), 181-219- του ίδιου, «Η πατρική εξουσία στο δικαιϊκό περιβάλλον της βενετοκρατούμενης Κρήτης. Νομική διάσταση και εξελικτική πορεία ενός θεσμού», Επετηρίς του Κέντρου Ερεύνης της Ιστορίας του Ελληνικού Δικαίου 39 (2005), 143-209- του ίδιου, "Υιοθετημένα και "αναθρεπτά" παιδιά. Ο νομικός θεσμός και η πρακτική του εφαρμογή στην κοινωνία της βενετικής Κρήτης", Επετηρίς του Κέντρου Ερεύνης της Ιστορίας του Ελληνικού Δικαίου 42 (2010), 147-180.