Για την τιμή και το συμφέρον της πατρίδας. Οι “θυσίες” των βενετών φεουδαρχών της Κρήτης για την υπεράσπιση της κυριαρχίας κατά τον 13ο αιώνα

Part of : Θησαυρίσματα ; Vol.41-42, 2011, pages 291-310

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291-310
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È noto die Venezia attraverso contributi regolari e straordinari ha cercato di sfruttare i feudatari di Creta, in particolare durante il XIV secolo, per ragioni economiche. Ma anche nel corso del XI] [ secolo, i feudatari avevano subito molte perdite a causa di misure prese da parte delle autorità per motivi sopratutto politici. Queste perdite, che spesso non erano state recuperate da Venezia, potrebbero essere considerate come «sacrifici» dei feudatari veneziani di Creta per il bene della patria e il sostegno della dominazione sull’isola. Nel 1307, c’è stato un ampio dibattito tra i feudatari e le autorità veneziane per l’indennizzo o no di quei feudatari che possedevano feudi nella zona di Lasithi, dove, quindici anni fa, le autorità veneziane di Creta avevano imposto la misura della desolazione. Nel presente studio, con l’aiuto dei documenti che sono conservati negli archivi, riguardo a questo dibattito, cerchiamo di descrivere le perdite che nel corso del XIII secolo avevano subito i feudatari, le loro cause, il loro trattamento da parte delle autorità veneziane, e le reazioni dei feudatari. Sembra che agli inizi del XIV secolo i feudatari o almeno una parte significativa di essi, sentivano ancora Venezia come la loro patria, erano pienamente consapevo li del proprio ruolo a Creta verso la loro patria di origine, ma allo stesso tempo, si rendevano conto dei «sacrifici» che avevano fatto per questa causa. La spaccatura tra le due parti, vale a dire tra la madrepatria e i feudatari, finalmente comparse e gradualmente ha iniziato ad allargarsi. Questa spaccatura, che era diventata ancora più ampia nel corso del XIV secolo, ha portato allo scoppio della rivolta di San Tito nel 1363.
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Περιέχει σημειώσεις, Πρόκειται για ανεπτυγμένη μορφή της ομότιτλης ανακοίνωσης στο ΙΑ' Διεθνές Κρητολογικό Συνέδριο που πραγματοποιήθηκε στο Ρέθυμνο από τις 23 έως τις 27 Οκτωβρίου 2011.