Ινβεντάρια τεχνιτών : καταγραφές των εργαλείων και του εξοπλισμού των κρητικών εργαστηρίων (16ος-17ος αι.)

Part of : Θησαυρίσματα ; Vol.41-42, 2011, pages 431-440

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431-440
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Gli inventari di beni non sono ancora stati studiati nel loro insieme, sebbene la ricerca storica ne abbia già evidenziato il valore come fonte d ’informazioni. Si tratta di documenti notarili che venivano redatti post mortem o in occasione di viaggi. Il loro studio ci fornisce testimonianze sulla condizione economica delle persone che li possedevano. Al contrario dei contratti dotali che, pur pervenutici in gran numero, comprendono una categoria circoscritta di beni mobili (biancheria, gioielli e abiti femminili), gli inventari costituiscono una registrazione più completa di beni mobili — e in alcuni casi anche immobili— di cui presentano una maggiore varietà: utensili di uso quotidiano, attrezzi agricoli, armi ecc. Parallelamente, essi ci testimoniano la disposizione e l’arredamento delle abitazioni e dei luoghi di lavoro.Gli inventari di abitazioni e botteghe di artigiani e professionisti costituiscono testimonianze particolarmente interessanti sulle attività economiche del periodo in questione perché ci rivelano, tra l’altro, l’equipaggiainento di cui il loro luogo di lavoro disponeva e in particolare gli attrezzi per l’artigianato e la trasformazione usati in quell’epoca. Nel materiale esaminato si trova l’elenco completo dei beni di un artigiano, che ci consente di farne una valutazione generale e un raffronto con altri patrimoni di persone appartenenti a differenti ceti sociali o esercitanti il medesimo mestiere. Come si evince, d ’altronde, dallo studio degli inventari, fra gli artigiani si osserva una stratificazione economica e sociale estremamente ampia, e per conseguenza è necessario un approccio sistematico e comparativo a questo genere di fonti.
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Notes:
Περιέχει σημειώσεις, Ανακοίνωση στο 11ο Διεθνές Κρητολογικό Συνέδριο (Ρέθυμνο, 21-27 Οκτωβρίου 2011).