Η βιβλιοθήκη και η κινητή περιουσία της κρητικής μονής Βαρσαμονέρου (1644)

Part of : Θησαυρίσματα ; Vol.20, 1990, pages 458-499

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458-499
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Nei registri del notaio della città di Candia Zorzi Calamarà (ASV, Notai di Candia, b. 71, prot. XIII, ff. 247 v-254v) si conserva un inventario particolareggiato della biblioteca e di tutti i beni mobili del monastero di Varsamonero, redatto il 29 e 30 aprile 1644. Questo esteso documento, scritto in lingua greca, è uno dei rari inventari monastici conosciuti relativi al periodo della dominazione veneziana a Creta, e costi­ tuisce una preziosa testimonianza sui monasteri cretesi dell’ epoca. La parte più interessante di esso, escluso il catalogo delle icone, dei nomi dei monaci, delle suppellettili ecclesiastiche ecc., riguarda la biblioteca, che, secondo la trascrizione del priore del monastero Ieremias Cornaros, conservava 143 volumi, di cui 129 erano di contenuto religioso (testi teologici, liturgici ed ecclesiastici), mentre altri, e ciò è particolarmente interessante, erano testi filologici a stampa e manoscritti, tra i quali alcuni classici greci (E schine, Arriano, Xenofonte, Plutarco). Vi sono anche libri giuridici ed uno di carattere musicale. Si precisa esplicitamente che 33 di tali volumi erano stampati, mentre 55 erano manoscritti, 18 dei quali su pergamena. Per quanto riguarda i 55 rimanenti volumi non si sa se erano stampati o manoscritti, ma dal momento che vengono definiti «libri antichi» si può supporre che molti di essi fossero manoscritti. Attraverso la lista dei libri posseduti della biblioteca si individuano non solo le necessità liturgiche dei monaci, ma si delinea anche il livello culturale di un monastero con pochi monaci e non particolarmente ricco.
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