La chronique de Michel Glykas : note sur les origines du manuscript de Leningrad (Une fois d plus sur Nathanaël Emboros et Nathanaël Chicas)

Part of : Θησαυρίσματα ; Vol.19, 1982, pages 78-89

Issue:
Pages:
78-89
Author:
Abstract:
I cod. Leninopolit. Bas Q. N. 47 (fine del XVI s.), contenente la cronaca di Michele Glicas (fig. 1), è scritto, come costata l’autore del presente studio, dalla stessa mano che ha scritto una lettera del 22 febbraio 1593 inviata dalla monaca Filotei, superiore del monastero di S. Andrea di Atene, e conservata nell’Archivio di Stato di Venezia (Deliberazioni Costantinopoli, filza n. 5) (fig. 2). L’autore ha ancora costatato che alla scrittura di questi due testi rassomigliano molto le due scritture del manoscritto di Kiew (Biblioteca scient, centr. dell’Accad. di scienze di Ucraina, Kiew DA 411) contenente la vita di Luca Stiriota, tradotta in lingua greca moderna dal noto monaco e erudito ateniense Natanaele Emboros (fig. 3-5). Ambedue i copisti (il primo dei ff. 1-8V e 45 v-126, il secondo dei ff. 9-45) sembrano appartenere allo stesso scriptorium ateniense della fine del XVI secolo, da cui è uscito il manoscritto di Leningrado. In effetti, il titolo de lla vita di Luca Stiriota (f. 1 dello manos critto di Kiew), portante il nome del traduttore Natanaele Emboros di Atene (fig. 3), ci permette di pensare che si tratti di un autografo, vale a dire che il primo copista sia Natanaele Emboros (per controllare questa ipotesi, si deve confrontare questo codice con il codice atonita 691 /H36 del monastero di S. Atanasio, che è autografo di Emboros). Quanto al secondo copista (fig. 5), esso deve essere identificato con un altro noto monaco ateniense, Natanaele Chicas, come risulta da una ricevuta autografa di quest’ultimo, con le date 10 ottobre e 24 novembre 1615, conservata nell’Archivio dell’Istituto Ellenico di Venezia (reg. 57) (fig. 6). Ambedue queste personne avevano, come è noto, in comune l’ origine, il posto di lavoro e il mestiere.Allo stesso scriptorium deve appartenere anche lo scriba della lettera sinodale inviata dal patriarca di Costantinopoli Geremia II al metropolita di Kiew, datata 17 maggio 1591 (Arch. Stor. Ce ntr. di Ukraina, L’ vov, fondo 129/1, N. 144) (fig. 7), come pure il copista ateniese Michele Antristos, notaio della metropoli di Atene (tra 1584 e 1610). Questo gruppo di copisti di mestière, operava prima ad Atene e poi a Venezia durante gli anni 1580-90 e nel primo quarto del XVII secolo. Anche la lettera della monaca Filotei rivela la mano di un professionista, ma non è sicuro che si tratti di un suo autografo.
Subject:
Subject (LC):
Notes:
Περιέχει εικόνες και σημειώσεις