Παραλειπόμενα στο “Ζήνωνα”

Part of : Θησαυρίσματα ; Vol.32, 2002, pages 167-217

Issue:
Pages:
167-217
Author:
Abstract:
Dopo la scoperta del teatro Gesuitico e Ortodosso del mare Egeo (1580-1750) anche la tragedia cretoeptanesiaca "Zenone” di un anonimo scrittore, che ebbe la sua prima rappresentazione nel 1683 a Zante e che ha come modello la tragedia gesuitica in latino "Zeno” di Josephus Simonis, si colloca in una cornice del tutto nuova. Gli studi di Evanghelatos, di Martini, di Puchner e di altri, come pure la nuova edizione di Alexiu e Aposkiti hanno sciolto fondamentali problemi della più problematica opera del teatro cretese, dimostrando che è stata scritta da un cretese che visse nell’Eptaneso e che è un’abile rielaborazione di un notissimo modello latino, che si recitava per decenni nel Collegio Inglese dei Gesuiti a Roma, e che appartiene stilisticamente all’estroverso Barocco, il quale non pone tanto l’accento sulla perfezione linguistica quando piuttosto sullo spettacolo teatrale. Questi sono elementi stilistici che si riscontrano anche nelle dieci nuove opere scoperte e pubblicate appartenenti all’area dell’Arcipelago. Il lavoro è costituito da sei capitoli: I un’ aggiunta di alcuni elementi sulla diffusione e sulle rappresentazioni del modello latino; II l’esame dei manoscritti inglesi che complicano la questione dell’esatto modello della rielaborazione greca (lo "Zeno” viene pubblicato sei volte nel XVI secolo) ; III le risonanze di opere drammatiche del teatro cretese in "Zenone ”; IV le osservazioni sulle risultanze linguistiche (elementi cretesi, dell’Eptaneso e in genere isolani); V la comparazione dell’opera con il teatro del mare Egeo e VI i problemi della rappresentazione scenica (semplificazione delle indicazioni sceniche latine, la terminologia scenica in greco, il tipo della scena nella rappresentazione del 1683 ecc). Il rielaboratore greco è un esperto drammaturgo, i suoi interventi sono essenziali e in genere riusciti quanto all’economia drammaturgica e alle eventuali più limitate possibilità d ella scenografia, la qualità dell’opera non consiste tanto nella lingua poetica un pò improvvisata, ma piuttosto nell’azione scenica, che in modo eticodidattico descrive la vivida storia della morte di un martire cristiano e del corrispettivo tiranno (piuttosto di due tiranni). Tutte queste caratteristiche di questo tipo di tragedia sono testimonianze del Barocco, come lo si incontra in varie versioni del teatro del mare Egeo.
Subject:
Subject (LC):
Notes:
Περιέχει σημειώσεις