Quelques aspects du statut des non-libres en Crète au XIVe s

Part of : Θησαυρίσματα ; Vol.9, 1972, pages 104-136

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104-136
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Alcuni aspetti dello statuto dei “non liberi” in Creta nel XIV secolo
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Anche se Venezia conosceva e praticava correntemente il commercio degli schiavi, le sue leggi non menzionano quasi mai l’esistenza nella sua colonia di Creta come nel resto della Romania dei villani, i «πάροικοι» ereditati da Bisanzio. Si pone dunque il problema della giurisdizione su questo gruppo sociale e di come esso venga risolto a Creta nel Trecento. Attraverso gli atti della pratica (tratti dai Memoriali e dalle Sentenze Civili dell΄Archivio del Duca di Candia, presso l’Archivio di Stato di Venezia) si cerca di determinare quale fosse la giurisprudenza locale ed i criteri secondo cui i giudici decidevano dell’attribuzione di tale villano a tale padrone, della sua condizione e della sua eventuale liberazione, in base alla condizione dei suoi antenati. I diritti familiari e finanziari di questa classe vengono definiti nella misura del possibile, come quelli degli schiavi. Un confronto tra questa giurisprudenza ed il diritto delle «Assisi di Romania» mostra che la prima non si oppone che poco ai costumi locali della Morea franca, il che non significa che le Assisi furono applicate sistematicamente a Creta, ma che esistevano soltanto delle analogie, la cui origine risale probabilmente alla base comune costituita dal diritto romano e bizantino.
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