Varie fasi di influenza bizantina a Venezia nel Trecento

Part of : Θησαυρίσματα ; Vol.9, 1972, pages 180-201

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180-201
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L’ arte veneziana del Trecento, il secolo in cui fu innalzato il Palazzo Ducale, non si presenta affatto come un capitolo unitario e coerente. Il mutare della politica, il variare della situazione spirituale ed economica, avvenimenti drammatici come la peste del 1348, hanno inciso profondamente nel pensiero e nell’arte, provocando sensibili modificazioni anche nell’interno delle due correnti fondamentali che predominano nelle arti del tempo : quella occidentale e quella bizantina.In questo articolo si cerca di individuare quali furono le fasi principali della corrente bizantina a Venezia nel Trecento : gli affreschi di San Zan Degolà corrispondo no al primo di questi momenti, quello che sembra coincidere con la più fortunata espansione delle colonie veneziane in Oriente; il Trittico di Vicenza fu eseguito nel momento in cui Venezia appoggiava l’unificazione della chiesa di Roma con quella di Bisanzio (1333); ed era quindi più disposta a rivalutare l’arte bizantina; la Madonna Crespi, l’opera più giottesca di Maestro Paolo, è stata eseguita al tempo dell’alleanza di Venezia con Firenze (1340); la Coperta della Pala d'oro (1345) fu dipinta nel periodo felice in cui la corte del doge Andrea Dandolo -— amico del Petrarca — vagheggiava ideali di Pre-Rinascenza alquanto particolare, come è del resto del tutto originale Venezia; i dipinti successivi alla peste del 1348, non più commissionati dalla corte ducale, ma ispirati alla religiosità degli Ordini dei Mendicanti, già manifestano le forme meccaniche e bizantineggianti con le quali per secoli si identificò il sentimento religioso a Venezia.
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Περιέχει εικόνες και σημειώσεις, Il testo di questo articolo deriva da una conferenza tenuta il 26 novembre 1971 all’ Istituto Ellenico di Studi Bizantini e Postbizantini di Venezia. Con qualche modifica e in forma meno completa viene pubblicato nel volume di scritti in onore di Victor Lasareff., Πίν. Γ΄-ΙΓ΄